Intervista a DaniBimage – Travel Photography
Ho conosciuto Dani sui social, ho iniziato a seguirlo durante il suoi viaggi in giro per il mondo. Il suo ultimo viaggio in india è stato per me spettacolare, attraverso i suoi racconti e le sue immagini è riuscito a trasmettermi emozioni forti. Mi ha portata in viaggio con lui, in modo virtuale, ma ero talmente presa dal suo viaggio che tutti i giorni mi svegliavo e mi chiedovo: “chissa oggi dovè Dani, speriamo pubblichi qualche foto”.
Lui per me è il Viaggiatore con la “V” maiuscola, zaino in spalla, biglietto aereo in mano e via… molti lo conoscono già…
Vi presento Dani Benso ecco la sua intervista.
Chi è Dani?
Sono nato a Torino nel dicembre dell’ormai discretamente lontano 1980 da papà piemontese e mamma siciliana, vivo tuttora appena fuori Torino e da quasi 7 anni ho un lavoro a tempo indeterminato nell’azienda di trasporti pubblici della città. Lavoro che, dato il tempo libero che mi lascia a disposizione, mi ha concesso di poter coltivare negli anni la mia passione per la fotografia, che è cresciuta sino a diventare una parte fondamentale della mia vita personale e che sta crescendo in quella lavorativa in ambito prevalentemente ritrattistico e di cerimonia. Ormai da tempo non passa un solo giorno in cui non faccia qualcosa legato alla fotografia.
Tre aggettivi per descriverti
Curioso, disordinato, impulsivo
(bonus track: competitivo :D)
Cosa vuoi fare da “grande”?
Me lo chiedo da quando ho memoria, me lo sono chiesto fino a poco tempo fa e mi sono sempre risposto, come penso tutti gli esseri umani, che avrei voluto fare qualcosa che amo e che scelgo. Ora credo di aver finalmente trovato quel qualcosa, quella strada e mi si stanno creando intorno ottime occasioni per percorrerla…quindi avanti così!! Il sogno, ambizioso, che sto provando a realizzare è vivere di fotografia riuscendo a coniugare anche la mia passione per i viaggi, magari alternando periodi dell’anno in giro per il mondo a periodi di lavoro qui in Italia. La strada non è breve né facile né certa ma vivo tutto molto serenamente, diciamo che qui la frase “comunque vada sarà un successo” calza proprio a pennello, perché il percorso che sto facendo e quello che mi aspetta valgono da soli la “pena” del viaggio, a prescindere dal risultato. Amo fotografare quanto amo viaggiare…e farei comunque entrambe le cose.
Quando e come è nata la tua passione per la Fotografia?
L’esplosione della mia passione è storia relativamente recente. Ho acquistato la mia prima reflex, una Canon 40D con ottiche kit, nei primi mesi del 2010 e ho iniziato subito a leggere qualcosa per cercare di imparare le basi…apprese le quali non ho immediatamente approfondito più di tanto. Ho avuto bisogno di qualche mese con qualche viaggio in mezzo per capire quanto mi sarebbe piaciuto migliorare…e qui, fine 2011, c’è stata la vera svolta. Da quel momento non ho avuto più alcuna flessione, ho continuato a studiare, provare, sbagliare e rifare, come faccio ogni giorno e come spero di continuare a fare per tanti anni. Mi sono sempre divertito e mi diverte tuttora sperimentare tanti generi fotografici diversi, ma la mia attrazione verso quelli in cui sono presenti esseri umani ha fatto una sorta di autoselezione e ormai direi che nel 95% delle foto che scatto le persone sono protagoniste. Che sia in un confortevole studio fotografico, in una chiesa o sulle rive del Gange, devo avere uno sguardo da catturare, un’emozione e un momento unico e irripetibile da provare a trasmettere.
Tra le tue tante Fotografie, hai una foto preferita? Perchè?
Non saprei proprio, ho tante foto mi danno una grande emozione per motivi diversi…quindi trovo impossibile eleggerne una su tutte. Adoro catturare attimi di realtà come amo provare a crearli, quindi posso dirti 2 foto che di sicuro sono tra le mie preferite nei rispettivi generi.. Questo è uno degli di scatti di un progetto di autoritratto che al momento è in stand-by ma che spero di riprendere prima o poi. Mi piace l’idea che qui sono attore, regista, fotografo, costumista, truccatore e …e poi ogni volta che lo guardo mi schianto dal ridere e tanto basta a farmi amare questo scatto.
Qui siamo a Varanasi, la città che ho forse amato di più tra quelle in cui sono stato in India. Quando riguardo questa foto riesco sentire quasi l’odore che respiravo in quel momento, mi trasmette l’atmosfera di quelle magnifiche albe sul Gange.
Tu sei un viaggiatore con i fiocchi, zaino in spalla, reflex al collo, dormi dove dormono i locali e
stai lontano dai turisti. Come nascono i tuoi viaggi e quanto sono condizionati dalla fotografia?
La fotografia nel viaggio è per me un punto fondamentale, secondo solo alla voglia di mischiarmi alla gente e di capire qualcosa di quello che mi circonda. Questi due fattori sono poi strettamente collegati, perché più capisci di un posto più ti senti a tuo agio, più ti senti a tuo agio più le tue foto saranno migliori. Almeno per me è una verità assoluta. Per questo quando inizio a pensare a un viaggio e a un possibile itinerario, calcolo un percorso potenzialmente fattibile in due settimane e lo spalmo su un mese. Preferisco fare meno ma farlo con calma, respirare i luoghi e vivere più possibile le persone del posto. Non prenoto nulla da casa per non avere vincoli, ho solo un’idea del viaggio che farò…modificabile in qualunque momento, magari seguendo le dritte di altri viaggiatori o unendosi a qualcuno di loro per qualche giorno di viaggio insieme.
Di sicuro non organizzo le mie giornate in base a luoghi d’interesse turistico, non amo correre tra templi e musei, visito davvero solo quelli che ritengo “da vedere una volta nella vita”…e nonostante questo solo in alcuni casi ne è valsa veramente la pena (i templi di Angkor ad esempio non li dimenticherò mai), perché la maggior parte delle volte ho visto una bellissima
cartolina e nulla di più, le sensazioni sono spesso quelle che mi regala la classica “trappola per turisti”… e la cosa mi provoca una fastidiosa irritazione cutanea 😀 Quindi al pomeriggio in un museo preferisco il pomeriggio in un mercato, alla visita al centosessantaquattresimo tempio con il centossessantaquattresimo monaco più o meno farlocco che ti benedice preferisco girovagare perdendomi per le strade e mangiare street food attaccando bottone con più gente possibile.
Sei appena tornato dall’india, un paese che molti vorrebbero fotografare, una paese che si ama
o si odia… tu perchè lo ami? quali emozioni ti ha regalato da renderlo così unico?
Hai detto bene, o si ama alla follia o si odia profondamente. Non esistono vie di mezzo, forse perché di vie di mezzo non ne esistono nell’India stessa. E forse i contrasti di questo paese contribuiscono a renderlo un po’ difficile per alcuni… Gente che muore di fame accanto a palazzi faraonici, quiete assoluta a pochi passi dal casino più inimmaginabile, celebrazione gioiosa della vita accanto a riti funebri antichi di millenni. Il tutto condito da spostamenti a volte massacranti e scomodi, livello medio di igiene lontano dai nostri standard, assillo perpetuo e talvolta snervante da parte di orde di venditori e procacciatori (ovviamente solo nei luoghi turistici) e ultimo ma non ultimo visione di scene di una realtà che è lontana anni luce da quello a cui siamo abituati qui, che a volte possono risultare troppo forti per la sensibilità di qualcuno. In ogni caso tutti questi che per alcuni sono lati negativi, io li ho sempre percepiti come una semplice caratteristica del posto…e sono felice che sia così tanto diverso…altrimenti che si viaggia a fare? Solo il diverso fa sì che impariamo qualcosa.
L’India richiede un certo spirito di adattamento, ma ti ripaga con delle sensazioni bellissime e fortissime, persone bizzarre, pazze, festaiole, casiniste e con un cuore grande così, cibo da leccarsi tutto il leccabile e luoghi da lasciarci il cuore. E poi ragazzi…per un fotografo è davvero il paradiso! La gente perlopiù gradisce essere fotografata, le situazioni, le atmosfere e le scene che ti si parano davanti sono sempre nuove e molte volte surreali, un serbatoio inesauribile di occasioni fotografiche. Ultima cosa, se fatto in autonomia e non si è tipi da hotel 5 stelle un viaggio in India può essere davvero molto molto economico.
Con quale attrezzatura viaggi?
Nella mia borsa Think Tank Retrospective 20 (indistruttibile e molto “stealth”, perfetta per passare inosservati) per il mio viaggio in India ho messo:
Canon 5D MarkIII
Canon EF 24mm f/1.4L II
Sigma 50mm f/1.4 ART
Canon EF 135mm f/2L
Filtri: Hoya HD UV + Pola, Kenko nd8
GoPro Hero 3+ Black edition con accessori vari
MacBookPro 13” Retina
Nel mio zaino da viaggio ho anche messo un tripod Benro Travel Angel, rivelatosi poi come in tanti altri viaggi un peso inutile per me e per la mia fotografia…come succede ogni volta, l’ho usato una volta in un mese…quindi d’ora in poi starà buono buono a casa 😀
C’è qualcosa che sogni “fortemente” di fotografare?
Ci sono tante, troppe cose che vorrei fortemente fotografare! Ad esempio le etnie della Omo Valley in Ethiopia, o delle zone remote all’estremo nord del Vietnam, al confine con la Cina, o ancora i cacciatori mongoli e le loro aquile, l’India in lungo e in largo….potrei andare avanti per ore… 😀
Progetti per il futuro?
Il 7 giugno, nell’ambito di una manifestazione della mia città, inaugurerò la mia prima esposizione fotografica con una selezione di 14 scatti dal mio viaggio in India, un piccolo inizio e una bella soddisfazione. Proprio in questi giorni sto inoltrando la richiesta di aspettativa dal mio lavoro, per prendermi un periodo di stop in cui farò sicuramente lungo viaggio che racconterò nella sezione blog del mio sito, tenendo un diario per quanto possibile in tempo reale con racconti, aneddoti e qualche consiglio a caldo sui posti in cui mi troverò, oltre che naturalmente con tante foto e qualche pillola video.
Un consiglio per tutti coloro che amano i viaggi e la Fotografia…?
Parlando ovviamente per la mia esperienza e per il mio genere fotografico, credo che i punti salienti siano:
1- mischiarsi alla gente del posto, parlarci…e se ce la si sente camuffarsi, vestirsi come loro …è divertente e perlomeno si è un po’ più in armonia con l’ambiente
2- viaggiare lenti, respirare l’atmosfera del luogo, “fare pace” con l’ambiente che vi circonda. Fretta e belle fotografie non vanno d’accordo.
3- viaggiare leggeri. Cosa in cui non riesco benissimo io per primo…le mie ottiche pesano ma non riuscirei mai rinunciare alla qualità che mi regalano, quindi quello che cerco almeno di fare è progettare un minimo il lavoro, pensando agli scatti che voglio fare quel giorno e uscendo davvero col minimo indispensabile.
Ecco alcuni scatti selezionati per voi da Dany.
Contatti:
Pagina Facebook – Dani B image
Ringrazio Dani della bellissima intervista, seguitelo nei suoi prossimi viaggi non ve ne pentirete.
By monica|r|travelblog..
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